Organizzare e strutturare una campagna elettorale non è di certo un’operazione semplice: decidere come rivolgersi ai propri elettori, quali mezzi usare, come e quando intervenire nel dibattito pubblico.
Perché? Sicuramente perché richiama la necessità di fare, alla base, una serie di scelte dal punto di vista strategico- comunicativo che, di certo, non possono essere lasciate al caso ma, anzi, vanno fatte con attenzione e con uno studio accurato del target al quale ci si rivolge. È per questo che oggi le campagne elettorali, dalla candidatura al consiglio comunale sino alla corsa per uno scranno più alto nelle nostre istituzioni, richiedono il supporto prezioso di un esperto che segua il candidato in tutti i passaggi necessari per condurre una campagna elettorale che porti ad un risultato positivo, all’elezione. Non puntiamo ad altro, vero?!
I passi falsi che rischiano di vanificare il lavoro fatto in mesi e mesi di propaganda sono dietro l’angolo: è per questo che bisogna adottare delle strategie comunicative efficaci, che facciano comprendere al destinatario del messaggio la vicinanza del candidato ai suoi problemi, che siano efficaci e diretti e che riescano ad entrare senza difficoltà (e senza prepotenza) nella vita quotidiana dell’elettore.
Molto spesso, una strategia comunicativa sbagliata può risultare ‘antipatica’ e sortire il medesimo giudizio anche nei confronti di chi la produce.
Ma allora, qual è la più corretta strategia comunicativa in campagna elettorale?
La verità è che non esiste una sola strategia comunicativa perfetta per ognuno, e ancora, la stessa strategia comunicativa non funziona sempre per tutte le elezioni, o per tutti i momenti storici. Un esempio fra tutti, la strategia violentissima e massiccia di Matteo Salvini, che tanto conquistava gli italiani fino a qualche mese fa, ora che c’è un pericolo maggiore, un’emergenza sanitaria, quasi disturba, ma avremo modo di analizzare il fenomeno in futuro. Per ora ci limitiamo a dire che nella scelta della strategia possiamo, però, puntare su alcuni pilastri da cui partire (e su cui farsi consigliare e seguire).
Ecco alcuni consigli base da cui partire per ottenere una strategia comunicativa vincente:
1. Linguaggio diretto. Bisogna semplicemente parlare alla gente con un linguaggio semplice e diretto, mai semplicistico o, al contrario, eccessivamente costruito. Chi legge un post su Facebook o Instagram, chi assiste ad un intervento sui canali d’informazione o, anche più banalmente, incontra il proprio candidato per strada, ha bisogno di percepire sicurezza nelle parole dello stesso ed, al contempo, richiede rispetto ed ascolto per la propria opinione.
Concepire la campagna elettorale come un palco sul quale semplicemente bisogna esibirsi bene o una vetrina attraverso la quale si è osservati, è sbagliato: la campagna elettorale rappresenta un continuo confronto, con i propri avversari e con il proprio elettorato, confronto al quale non è possibile sottrarsi. Per affrontare tutto ciò non si può di certo improvvisare.
2. Nuovi strumenti social. Anche chi vanta un’esperienza consolidata in fatto di campagne elettorali sa che oggi, con il nuovo mondo digitale ed, in generale, il nuovo modo di fare comunicazione, è necessario adattarsi a questi nuovi strumenti per non rimanere indietro e, soprattutto, non consentire ai propri avversari di poter fare meglio.
3. Dialogo con gli elettori. Lo scambio di idee che prima si faceva nelle piazze oggi rivive sui social, per questo è importante non solo essere presenti ma studiare un vero e proprio meccanismo di comunicazione politica che ti permetta di essere sempre vicino all’elettore nonché di renderlo partecipe di tutte le iniziative messe in campo ma, soprattutto, per raggiungere il risultato atteso con trasparenza e lealtà comunicativa.
Cosa aspetti allora? Scegli la tua strategia di comunicazione per condurre la campagna elettorale e punta alla vittoria!
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