Sei un politico, o aspiri ad esserlo, e hai deciso di candidarti, o comunque, iniziare a farti conoscere? Oppure, sei stato eletto, ma vuoi ampliare il tuo elettorato, o confermare il risultato ottenuto?
Prima di ogni cosa ti occorre comprendere cosa sia il marketing politico e quale importanza potrà assumere nel successo della tua carriera.
Cos’è il marketing politico?
Il marketing, in generale, è quel processo, quindi comprensivo di più fasi, che analizza, stimola e genera gli interessi delle persone affinché ci sia una transazione. Il marketing elettorale o politico è l’insieme delle tecniche aventi come obiettivo l’adeguamento di un candidato al suo potenziale elettorato. Il marketing politico è il processo col quale il candidato viene fatto conoscere al maggior numero di elettori possibili, provando a creare la differenza con gli avversari e competitor. È l’insieme delle fasi che, passo dopo passo, avvicinano il candidato al raggiungimento dell’obiettivo: la vittoria.
Ma come si struttura e gestisce una campagna di marketing politico?
Iniziamo subito col dire che gestire una campagna di marketing politico è un vero e proprio lavoro, ed è un concetto che ribadiremo più volte, perché sono ancora in troppi a credere che basti “smanettare” un po’ sui social media per essere dei consulenti politici e sopratutto dei consulenti di martketing politico.
Si tratta al contrario di una materia assai complessa, a cui, ormai sono dedicati corsi di laurea, master, seminari e webinar.
La verità, secondo noi, è che un buon consulente politico deve affiancare alla tecnica, e al costante aggiornamento, una buona dose di passione per la materia, il desiderio di sperimentare e un po’ di esperienza sul campo.
Un marketing elettorale che si rispetti si comporrà di azioni da svolgere offline e altre online. Proviamo ad individuarne alcune:
La squadra. Creare un organigramma è essenziale. Non si può affrontare la campagna elettorale da soli, ma ancor meno si può pensare di farlo senza definire dei ruoli e dei settori. Ognuno deve sapere chi fa cosa;
Comitato elettorale. Siamo romantici, e quindi ancora convinti che un posto fisico, ove l’elettore possa andare a ritirare dei volantini e confrontarsi con “la squadra” del candidato sia ancora importante;
Piano editoriale e di comunicazione. Occorre definire quali sono punti forti della campagna, cosa si vuole dire, come si intende comunicare e quali strumenti mettere in campo offline (manifesti, brochure, volantini) e online (social media, sito web, ecc…);
Cronoprogramma e agenda. Le campagne elettorali hanno sempre una forte dose di imprevedibilità, ma stabilire un cronoprogramma, ad ampia flessibilità, è necessario. Inoltre, consigliamo di prevedere una figura che curi l’agenda del candidato, si eviterà di accavallare appuntamenti o di dimenticarli;
Budget. Definire quanto si è disposti a spendere per la campagna elettorale eviterà brutte soprese, anche per questo “capitolo” è sempre bene prevedere una quota di spese “obbligate” e una “parte flessibile”.
Marketing politico, da dove partire?
Prima di approcciarsi ad ogni sorta di campagna di marketing, e in egual modo in quelle politiche, occorre conoscere il contesto in cui ci si sta muovendo, ci sono alcuni dati di sicuro interesse da poter studiare come i risultati delle elezioni precedenti, la caratterizzazione dei competitor, fuori e dentro la propria lista. Occorre conoscere il territorio dove ci si sta muovendo e quali problematiche affronta, qual è l’opinione dei possibili elettori, cosa emerge dalle rassegne stampa e dai gruppi presenti sui social afferenti al territorio.
Occorre, soprattutto, qualcuno che sappia analizzare il flusso di dati e consigliare le prossime mosse.
Come dicevamo, si tratta di un lavoro da affidare a dei professionisti dopo averne compreso la complessità e le innumerevoli sfaccettature.
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