Pochi giorni fa abbiamo analizzato come stanno affrontando – comunicativamente – l’emergenza Conte e Salvini (scopri di più), oggi invece è il turno del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, alias lo sceriffo. Nomignolo che si porta dietro da quando governava la sua Salerno. E, forse, mai come ora è davvero appropriato.
Perché è il suo turno?
- Perché il suo esuberante palcoscenico sta toccando livelli altissimi in questi giorni;
- Perché la sua gestione sta dimostrando di essere efficace. Qualcuno è già pronto a parlare del modello Campania. Ve lo sareste aspettati?
- Perché ci fa piacere leggere un po’ di numeri e mostrarveli. Semplicemente.
Si vocifera, addirittura, che Crozza non riesca più a stargli dietro. Basta guardare, infatti, le sue epiche uscite pubbliche di queste settimane per dar ragione al comico imitatore.
Entrando nel merito della questione e proviamo a rispondere al perché, davvero, De Luca stia spopolando non solo nella sua regione ma su tutto il livello nazionale: il Presidente campano dall’inizio di tutta questa triste storia ha messo, e lo farà ancora, in atto misure stringenti, più di tutti gli altri territori. Anticipando di giorni i decreti nazionali. E nel fare questo – che possa essere opinabile oppure no – ha enfatizzato ancor più, in modo ragionato (e probabilmente sensato) il suo modo di comunicarlo, di dire alle persone, ai suoi cittadini, cosa fare ma sopratutto cosa non fare. Con scenette, tempi e frasi degne di una commedia.
De Luca attacca, inveisce, sbraita, con toni talune volte esasperatamente simpatici: ce l’ha con chi non vuole stare a casa per la quarantena, sono il suo tormento. E li combatte e combatterà con tutta la sua forza esplosiva. Con il lanciafiamme, se serve.
Ma pensate davvero che basti questo per essere amato (o comunque attirare un nutrito interesse) in così poco tempo? La questione è probabilmente più semplice del dovuto: De Luca vince perché decide. Stop. Vincenzo De Luca attua; prende decisioni che altri tentennano a prendere; De Luca corre come un treno; insomma, De Luca dice e fa le cose.
Ma soprattutto De Luca (e chi per lui) sa cosa dire e sa quando dire le cose. E sa anche, cosa non dire. Elementi, per noi analisti, non proprio scontati in questo marasma informativo ed in questo periodo.
Ovviamente come sempre accade, quando si fanno le cose si genera un malcontento nei confronti di una parte dei danneggiati.
Ma questa è politica, torniamo al marketing elettorale, perché a parte a decidere e fare cose, De Luca è in piena campagna elettorale, sta costruendosi (e qualcuno direbbe “assicurandosi)” la sua rielezione.
Infatti abbiamo fatto una dettagliata analisi dei canali social del Presidente campano – nel periodo 1 marzo/9 aprile 2020 – che vi mostriamo qui:
Per quanto concerne, quindi, la pagina Facebook di De Luca vi è stato un incremento sbalorditivo, basta guardare il grafico per capire alcune semplici cose: ha conquistato in un solo mese oltre 430mila nuovi seguaci (+556% rispetto al periodo antecedente). Ad inizio febbraio era a 255mila fan, oggi a 770mila; l’interesse medio, e quindi l’interazione rispetto a quanto posta è cresciuto tantissimo. E potremmo continuare, ma guardiamo gli altri social.
I due grafici relativi ad Instagram appena visti mostrano:
- La crescita dell’engagement (tasso di coinvolgimento ed interazione dei fan nei confronti del profilo) dell’oltre 1000%, un dato – direi – significativo;
- La crescita velocissima dei follower: è passato da 28mila a 138mila in 30 giorni, registrando, così, un +110mila.
Anche per quanto riguarda Twitter, nonostante il canale sia non utilizzato tantissimo da De Luca, vedrete un aumento esponenziale dell’interesse e dell’interazione degli utenti nei confronti del profilo.
Qualcuno di voi sarà rimasto – giustamente – sbalordito, altri meno perché starete pensando che è il periodo che lo impone, ci si aggrappa al leader di turno che decide e rassicura. Giusta analisi e riflessione, la sposo in pieno. Ma, da amante dei numeri (e da addetto ai lavori) devo parlarvi chiaro: i dati in questione sono di un leader locale, non nazionale. Anzi, rettifico: sono di un leader locale che cresce quanto (o più) di un leader nazionale di primo livello. Vi spiego meglio:
Giuseppe Conte, come già visto i giorni passati, ha ottenuto sulla Pagina Facebook 1,4 milioni di nuovi fan, De Luca sfiora quasi la metà. Matteo Salvini registra un +63mila (quasi 10 volte in meno rispetto a De Luca) e Giorgia Meloni +26mila (quasi 20 volte in meno rispetto a De Luca). I profili del leader nazionali presi come termine di paragone non sono stati presi a caso. Infatti trattasi di chi – di norma – corre veloce sui social e deve un bel po’ del proprio successo a questi stessi mezzi e chi investe molto in termini di marketing politico. De Luca (e Conte) ha dalla sua il fatto che sia attori con potere decisionale rispetto gli altri 2, ma non può essere – meglio esser sinceri e schietti – il solo motivo per il quale vi sia stata (e ci sarà ancora) una crescita di questo livello.
In definitiva, poi la finiamo qui, Vincenzo De Luca decide, lo dice in modo accattivante (con strategia) e, quindi, piace! Sono i numeri a dirlo.
Non so giudicare l’analisi che a me sembra ottima perché non esperto.
Certamente De Luca con il suo modo di fare e l’essere decisionalista convince attira si fa ascoltare.
Non so giudicare l’analisi che a me sembra ottima perché non esperto.
Certamente De Luca con il suo modo di fare e l’essere decisionalista convince attira si fa ascoltare.