È inutile girarci attorno, o fingere che non sia vero, se un tempo a determinare le opinioni della gente erano specialmente televisioni e giornali (e ancor prima la radio), oggi ad influenzarle sono i social media in quanto, per l’appunto, i più potenti mezzi di comunicazione di massa del momento.
Per cui chi intende far politica, e soprattutto, vuole ottenere il consenso deve per forza confrontarsi non solo con i vecchi media, non solo con il territorio, ma anche con questi famigerati nuovi (ormai nemmeno molto) strumenti e farli propri.
Scopri con noi quali sono i più utilizzati e come utilizzarli.
Con l’avvento dei social media il mondo della comunicazione politica è cambiato e molto spesso si è adattato alle logiche dello strumento stesso, diventando sempre più breve e immediata.
Ecco quali sono le piattaforme maggiormente utilizzate:
Twitter. È la piattaforma più amata dai politici puri, che la utilizzano spessissimo per lanciarsi a vicenda messaggi e provocazioni. Nel tempo questo social si è molto evoluto, all’inizio, infatti, era possibile inviare messaggi di soli 140 caratteri e utilizzare degli hashtag. Ad oggi i caratteri sono il doppio, e i contenuti pubblicabili sono immagini, video, link ecc…Scopri qui come è cambiato Twitter negli ultimi mesi;
Facebook. Negli ultimi dieci anni è stato senz’altro il social più diffuso e utilizzato. Popolato da milioni di utenti, permette la creazione di pagine dedicate e la loro sponsorizzazione. È uno strumento facile, pratico e veloce, ottimo per interagire con i potenziali elettori. E proprio per questo negli anni si è rivelato fragile e facilmente contaminabile con fake news che come abbiamo già detto qui, hanno determinato successi e insuccessi elettorali;
Instagram. Alla base di questo social vi è la condivisione delle immagini, e diciamolo, della propria vita. Molto amato dai più giovani, e dai molti che hanno pian piano stanno usando sempre più questa piattaforma a discapito (o quasi) di Facebook. Poco male, il proprietario dei due social è lo stesso.
Semplice, immediato ed efficace. In campagna elettorale non è più possibile ignorarlo;
Tik Tok. Social cinese di nuovissima generazione e frequentazione. Per ora sono veramente pochi i politici ad esserci approdati (vedi alla voce Salvini), ma teniamolo d’occhio;
Linkedin. Su questo social media si creano veri e propri network lavorativi, è possibile mettere in mostra le proprie competenze e professionalità, scambiare opinioni e iniziare collaborazioni. Potrebbe essere una carta vincente se sei un professionista e non un politico di professione;
Youtube, Un tempo questa piattaforma non avremmo potuto assolutamente ignorarla, oggi, almeno per quanto riguarda la politica, rimane uno strumento utile per caricare, diffondere e monitorare video.
Ma come deve essere la comunicazione politica su questi social?
I social citati impongo una comunicazione veloce, ragionata in termini di metafore e immagini, il processo di apprendimento della notizia deve essere immediato. Più il messaggio sarà articolato e più sarà basso il grado d’interesse dell’internauta (ipotetico elettore) medio.
La comunicazione politica quindi necessita di slogan, motti e contenuti brevi ma efficaci. Ma al contrario di quanto possa sembrare, più si cerca di semplificare e scrivere un testo, avere una intuizione ed essere incisivi diventa complicato.
Ecco perché diviene di focale importanza il ruolo di aziende specializzate in marketing politico.
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